Lavoro, bonus contributivo del 100% per tutte le nuove assunzioni
La misura allo studio del governo scatterebbe per ciascun lavoratore, a prescindere dall’età anagrafica. Nel pacchetto anche la proroga selettiva della cassa integrazione d’emergenza e dello stop ai licenziamenti
Il campanello d’allarme è suonato analizzando, un po’ più nel dettaglio, gli ultimi dati sul lavoro: ad aprile, sull’anno, le nuove assunzioni sono crollate dell’83%, ha rilevato qualche giorno fa l’Osservatorio sul precariato dell’Inps. E a maggio, primo mese di riaperture dopo il lockdown, la situazione non è affatto migliorata, ha aggiunto l’Istat: il numero di occupati è ancora in diminuzione, -84mila unità sul mese, -613mila sull’anno, interessando tutte le tipologie contrattuali, quelle a termine, ma anche quelle stabili.
Incentivo ai contratti stabili
Per questo il governo, nel pacchetto lavoro da inserire nel decreto atteso a inizio agosto, sta pensando di inserire anche una misura ad hoc per incentivare la stipula dei contratti a tempo indeterminato, da affiancare alla nuova deroga al decreto dignità, vale a dire lo stop alle causali su proroghe e rinnovi dei rapporti temporanei (somministrazione inclusa), che si allungherebbe almeno fino a dicembre (oggi questa facoltà termina il prossimo 30 agosto). Per spingere il lavoro stabile, l’idea, allo studio dei tecnici dei ministeri dell’Economia e del Lavoro, è di prevedere un esonero contributivo pieno, al 100%, per sei mesi da riconoscere a tutte quelle aziende che assumono (o trasformano) a tempo indeterminato. La misura scatterebbe per ciascun lavoratore, a prescindere dall’età anagrafica (oggi l’esonero triennale previsto dalla scorsa legge di bilancio vale solo per le stabilizzazioni di under35, e finora, da gennaio ad aprile, ultimi dati disponibili di fonte Inps, ha interessato appena 26.421 rapporti, complice certo il ciclo economico difficile causa pandemia).
Altre 18 settimane di Cig
Il piatto forte degli interventi resta la proroga della cassa integrazione d’emergenza (pesa circa 7-8 miliardi). Come ribadito anche ieri dal ministro, Nunzia Catalfo, le aziende avranno a disposizione altre nuove 18 settimane: si potranno così coprire i periodi che vanno da metà giugno (con effetto perciò retroattivo per coprire le prime imprese che hanno esaurito la tranche iniziale dei sussidi) fino a dicembre.
Il meccanismo dovrebbe però essere selettivo. Al momento, sono due le opzioni in campo: 18 settimane tutte e subito, ma selettive; oppure le prime 9 settimane per tutti, come oggi, e le ulteriori 9 settimane solo per quelle realtà produttive che ne hanno particolarmente bisogno perché hanno subito un calo del fatturato (non è ancora stata indicata una percentuale esatta). Per quelle imprese invece che non hanno subito cali di fatturato le ulteriori 9 settimane non saranno “gratuite”, vale a dire a carico dello Stato, ma verrà richiesto loro un contributo in base all’utilizzo (esattamente, come accade ora, dopo la riforma del 2015, quando si attiva la cassa integrazione “normale”, ordinaria o straordinaria). Per le aziende che rinunciano, in tutto o in parte, alla Cig e fanno rientrare a orario pieno i lavoratori, è previsto inoltre un sgravio ad hoc (si ipotizza 3-6 mesi, a seconda delle risorse a disposizione).
Nuovo stop ai licenziamenti
Accanto alla proroga fino a fine anno della Cig Covid-19, il governo è intenzionato a confermare il prolungamento, anche, del divieto dei licenziamenti economici, vigente, attualmente, fino al 31 agosto (lo stop ai licenziamenti individuali e collettivi va avanti da metà marzo, quindi dura già cinque mesi). L’idea è farlo proseguire assieme alla cassa integrazione, fino cioè a fine anno. Ci sarebbero però delle deroghe: i licenziamenti sarebbero consentiti in caso di fallimento o di cessazione d’attività (si sta ancora discutendo se consentirli anche in caso di una conciliazione che indica la sussistenza di una scelta condivisa di uscita dal lavoro). Il tema del blocco dei licenziamenti (con l’allungamento fino a fine anno raggiungerebbe il record di ben 9 mesi di durata) è molto delicato, e ancora in queste ore è oggetto di un confronto serrato all’interno del governo, visti i problemi legati alla costituzionalità dell’intervento, sottolineati, anche su questo giornale, da autorevoli giuristi.
Naspi e Dis-coll più lunghe
Ci sarà spazio, infine, per un ulteriore proroga di due mesi di Naspi e Dis-coll per chi ha esaurito il sussidio. Si cerca di scongiurare, per quanto possibile, la “bomba” occupazionale d’autunno (secondo le principali stime, entro dicembre, si rischia di perdere circa un milione di posti).
Fonte: www.ilsole24h.com